Come scegliere e valutare un diamante: Valerio Mancuso @ #MeetThePlanner
Come valutare e scegliere un diamante o la fede nuziale? Come orientarsi tra tagli, gemme, gusto e budget? L’ho chiesto a chi di pietre se ne intende, Valerio Mancuso, esperto gioielliere di Roma, nell’ultima puntata della seconda edizione di #MeetThePlanner.
Care spose,
siamo giunti all’ultima puntata della seconda edizione della nostra rubrica #MeetThePlanner. Vi anticipo già che torneremo (non vi dico quando, pero :)) con grandi sorprese per voi e per chi mi segue. Oggi, in particolare, parliamo degli amici delle donne (o almeno, miei sicuramente): i meravigliosi diamanti. Qui vi ho raccontato un po’ la storia degli anelli di fidanzamento e le nuove tendenze 2021, ma ho voluto approfondire ancora di più il tema con chi le pietre le studia e le conosce da vicino.
Ho invitato al nostro appuntamento settimanale Valerio Mancuso, della gioiellieria “Il Gioiello” di Roma, storico negozio presente nella Capitale dai primi del 900. Giovanissimo, pieno di entusiasmo e preparato, Valerio vuole continuare a tramandare le tradizioni di famiglia, cavalcando le novità del settore, soprattutto in termini di marketing e comunicazione.
I suoi social (soprattutto il profilo IG), infatti, sembrano quasi un almanacco dei diamanti: da perderci veramente la testa! (parola di un’amante dei diamanti e dei gioielli in generale 😉 ). Ma tornando a noi, ho chiesto a Valerio com’è cominciato tutto. “La storia della nostra gioielleria di famiglia inizia nel 1900 – racconta durante la diretta -. Fu il bisnonno di mio padre a dare il via a tutto. Fondò l’associazione Orologiai di Roma, mentre apriva la sua prima gioielleria”. Poi, la prima guerra mondiale.
“Con il sacco di Roma, e la gioielleria arrivata già alla sua seconda generazione, il nonno di mio papà e la sua famiglia si rifugiarono in Abruzzo. Per non perdere l’oro, lo nascosero in alcuni scrigni sotterrati vicino a degli alberi. Dopo un anno circa, però non trovarono nulla”. Distrutti e convinti di aver perso tutto, però, non si arresero e continuarono a scavare. “Fino a che scoprirono che il terreno era scoscesa con l’acqua, dunque tutto il tesoretto si trovata molto al di sotto della terra – sottolinea -. Trovarono tutto e ripartirono aprendo anche un’altra gioielleria”.
Una storia di resilienza e successo in tempo di crisi: un po’ come quello che stiamo vivendo adesso, care spose. Una situazione che ci “costringe” a puntare tutto sulla nostra forza e capacità interiore, sulla resilienza, reagendo sempre. Non perdiamoci d’animo, anche se è difficile: colgo anche l’occasione per ringraziare tutti gli operatori del wedding che in questi giorni sono scesi in piazza per ricordare al governo che ci siamo anche noi.
Come valutare e scegliere un diamante: i consigli dell’esperto
Tradizione vuole che sia l’uomo a relegare un brillante alla sua amata per chiederle la mano. Un bel solitario – lo sappiamo – è per sempre. Ma perché si regala un anello di fidanzamento? “Si parte sempre dall’anello che è la parte più affascinante di tutto – spiega Valerio -. Venne regalato per la prima volte, nel 1477, da Massimiliano Duca D’Asburgo alla sua amata. Fu quello il primo vero diamante: da allora, la tradizione non si è più persa”. Tradizione arrivata fino ai giorni nostri che, però, mette spesso in crisi i maschietti.
Dunque, come deve essere una pietra? A cosa bisogna prestare maggiore attenzione?
- Deve essere bella (dunque piacere a chi la riceve e a chi la regala);
- Bisogna guardare alla caratura;
- L’importanza del colore, cosiddetto B (che è la purezza quasi assoluta);
- Quando è incluso? Che segni ha?
- L’asimmetria e il taglio.
“Il taglio è una delle caratteristiche a cui prestare più attenzione assolutamente. Se il diamante è tagliato male, la luce che entra non riflette e si disperde”. Inoltre, è fondamentale tenere a mente una differenza: il brillante è il taglio, il diamante è la gemma. “Sono contento quando alcuni dei miei clienti mi chiedono anche altre tipologie di anelli, diversi dal solito solitario – aggiunge Valerio -. Lì c’è un vero e proprio studio”.
Come scegliere il diamante: tips pratiche per una scelta saggia
Com’è facile immaginare, i diamanti hanno un costo non indifferente, ma questo non significa che non ce ne siano per tutte le tasche. Valerio, infatti, parla del “diamante furbo”: dal colore alto e tagliato divinamente, anche se ha solo un carato, fa la sua bellissima figura. Ma non solo: per rientrare nel budget e scegliere con gusto, puntare su gemme di un altro colore è la scelta più azzeccata.
“La gemma di un altro colore può emozionare quando un diamante. Pensiamo allo zaffiro della principessa Diana, con un giro di carati meraviglioso. Tralasciando i 12 carati dello zaffiro, il colore universo, blu, è davvero unico. Da lì si può dire che sia partita la tendenza di puntare anche su altre gemme che non siano per forza diamanti”.
Tra le altre gemme, meritano attenzione:
- La morganite, lo smeraldo rosa: non è un diamante, ed è poco conosciuta ma bellissima. Veniva regalata negli anni ’30 alle donne emancipate;
- Lo smeraldo verde;
- Il rosso rubino, dal forte significato di vittoria, potere e longevità;
- L’acquamarina;
- Lo zaffiro blu: meditativo e rilassante.
In ogni caso, l’investimento in un gioiello è qualcosa che dura nel tempo. “Il brillante di per sé significa solo una cosa: per sempre – conclude Valerio -. E’ simbolo di purezza e incorruttibilità. E’ la pietra più dura del mondo, indistruttibile e dal grande potere evocativo. Si regalano anelli anche per la nascita di un figlio. Regalare un anello significa tanto: le sue qualità saranno sempre pure ed eccelse. Se, poi, gli attribuiamo anche un significato, allora tutto diventa ancora più unico”.
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