San Valentino … ovunque!

Abbiamo parlato di dei dell’olimpo e santi. Tradizione e leggenda che vanno a formare una sola cosa.
Ma non finisce così: in realtà ogni etnia o popolo che si rispetti in materia di San Valentino ha la sua da dire.

In Romania per esmpio, San Valentino la festa degli innamorati si chiama Dragobete, nella mitologia romena è il nome del figlio di Baba Dochia, che rappresenta l’impazienza degli uomini nell’attesa della stagione primaverile, e si festeggia il 24 febbraio.
E invece sapete cosa succede in Danimarca? Le donne chiedono la mano al futuro marito. Questo tradizione risale al Medioevo: l’allora regina Margareta decise che solo a Febbraio la donna poteva chiedere all’uomo di essere sua sposa. In caso di rifiuto la donna aveva diritto ad essere risarcita con 12 paia di guanti in seta.
I Giappone come al solito ne sanno una più del diavolo.
La tradizione Nipponica in realtà a molto più a che fare con la nostra rispetto alle precedenti. Elemento imprescindibile è il cioccolato, ma sono le donne vere figure di spicco di questo giorno e sono proprio loro a regalare i cioccolatini al loro amato ma li danno non solo agli innamorati ma anche ai colleghi di lavoro, capi ufficio o amici.
Individuare il prescelto tra tutte queste figure è molto semplici, infatti i Giapponesi hanno pensato a due tipi di cioccolato diversi tra loro per poter fare fronte ad eventuali incomprensioni. Il Giri-Choco, viene utilizzato per ricorrenze sociali, e impacchettato in confezioni più piccole, più semplici e meno costose. L’Himmei-Choco invece è quello per il proprio amato lavorato in varie forme e con scritte personalizzate.

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