Smoking, frac o tight? Guida alla scelta dell’abito giusto
Chi l’ha detto che solo la sposa è la protagonista delle nozze? Sfatiamo questo mito e parliamo di lui: lo sposo. Smoking, frac o tight? Come scegliere l’abito giusto senza sbagliare? Ecco una mia mini-guida tutta per voi!
Care spose e cari sposi,
quando parliamo di matrimonio, sappiamo bene che tutti i riflettori sono sempre puntati sulla sposa. Sarà per la vostra timidezza, o perché meno abituati a tutte queste attenzioni, ma voi sposi tendete a non trovarvi a vostro agio davanti a fotografi di matrimonio (scopri qui i miei consigli per un album di nozze perfetto) o al centro della scena durante i momenti salienti della cerimonia. Dunque, preferite dare (giustamente, fatemelo dire eh) più spazio alla vostra amata che – molto probabilmente – non si farà indietro 😉
Questo, però, non esclude il fatto che anche per la scelta del vostro abito non sia necessario uno studio preventivo e una ricerca accurata. Ecco perché ho pensato di dedicarvi questa mini guida all’abito da sposo; facciamo chiarezza e distinguiamo le varie tipologie di abito tra smoking, frac e tight e inoltriamoci nel complicato mondo della moda maschile. Pronti?
![smoking, freak o tight](https://ungiornounavita.it/wp-content/uploads/2021/01/groom-wedding-photo-session-1024x683.jpg)
Groom on a wedding photo session
Smoking, frac o tight: come scegliere quello giusto
Lo smoking: l’eleganza fatta abito
E’ l’abito elegante per eccellenza. Il suo nome deriva dall’utilizzo che ne veniva fatto nel passato: la giacca da “smoking”, infatti, veniva utilizzata dagli uomini per entrare nelle sale per fumatori. Oggi è considerato un abito da gran gala e da festa: un modello perfetto – per esempio – per la notte di Capodanno e per i matrimoni serali.
Secondo il galateo, lo smoking non andrebbe mai indossato prima delle 18 e si tratta di un modello per cui la cravatta va tenuta nell’armadio, sostituita da un delizioso papillon.
In particolare, lo smoking è composto da:
- La giacca: va sempre tenuta chiusa da un unico bottone. Il focus sono i revers in seta, classici a lancia o a scialle. Quelli a scialle donano allo stile un aria più discreta, mentre quelli a lancia risultano più grintosi. Inoltre, maggiore sarà la larghezza del revers, maggiora sarà la mondanità dello smoking;
- La camicia: indubbiamente bianca (c’è bisogno di dirlo?) o con bottoni solitamente in madreperla. Da personalizzare con un colletto diplomatico e con i gemelli da inserire nei doppi polsini;
- Il Gilet: da indossare solo se la giacca è dotata di revers a lancia o a scialle;
- I Pantaloni: da prediligere in colore nero e senza passanti. La cintura è teoricamente bandita, ma ormai utilizzati da molti sposi;
- Gli accessori: papillon, calze in seta, bretelle e\o fascia in vita saranno indispensabili per completare il vostro look.
Il tight, parola d’ordine: formalità
Chiamato anche col nome tight coat, ovvero “giacca aderente”, il tight (detto anche tait) – di origine britannica – è l’abito formale per antonomasia. Adatto sia per matrimoni serali che per quelli di giorno, è perfetto da indossare quando la sposa sceglie un abito da sposa classico e principesco.
Formale e molto eleganze, il tight viene anche rinominato come morning dress, non solo perché utilizzato – come già detto – per i matrimoni di giorno, ma anche per tutte le occasioni e cerimonie pubbliche in cui è richiesto questo particolare tipo di abbigliamento (tipo gli eventi formali della famiglia reale inglese).
Il tight è composto da:
- La Giacca: monopetto, bottone frontale e revers a lancia. Normalmente si trova anche un taschino sul petto (lato sinistro) e le immancabili code sul retro;
- I Pantaloni: con pince e a righe sottili e verticali (normalmente in due toni di grigio), vanno indossati senza risvolti né cintura, ma con le bretelle;
- Il Gilet: perfetto in color crema, grigio perla o (per gli sposi giovani) in seta colorata, è generalmente monopetto o senza revers oppure doppiopetto con revers;
- La Camicia: bianca e con gemelli;
- La Cravatta: rispetto allo smoking, qui è presenta e va chiusa con il tipico nodo windsord;
- Le Scarpe: le più adatte sono le classiche Oxford nere lisce o stringate nere;
- Gli accessori: per completare il look, un fiore all’occhiello, i guanti e un cilindro. Non sono obbligatori, ma perfetti per chi volesse uno stile da dandy.
E il mezzo tight? Ne avete sicuramente sentito parlare spesso. Non si allontana molto da questa descrizione. La differenza sostanziale sta nella giacca che – in questo caso – diventa corta e non ha coda, molto simile alla classica giacca da abito da sposo classico.
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Il frac: l’abito per eccellenza del re
Lo saprete già, ma il frac è il più elegante e formale di tutti i dress code maschili. Chiamato anche marsina o White-tie, è tipicamente indossato da re, politici, direttori d’orchestra per occasioni particolarmente formali, ma può essere tranquillamente indossato sia di sera che di giorno, anche per le nozze. Inoltre, sarete “obbligati” a indossarlo da invitati, se nelle vostre partecipazioni di matrimoni troverete la dicitura “cravatta bianca”; mentre con “cravatta nera” ci si riferisce allo smoking.
Il frac è composto da:
- La Giacca: monopetto, corta in vita e con due lunghe code (dette “codine di rondine”) che si prolungano fino al retro del ginocchio. Bottoni e revers sono rivestiti in seta. Le punte frontali, inoltre e il gilet (rigorosamente bianco) finiscono poco sotto il punto vita;
- Il Gilet: obbligatorio e di colore rigorosamente bianco, è profondamente scollato, tanto da coprire l’inserimento della camicia nei pantaloni. Le sue punte non devono mai superare quelle della giacca.
- Papillon: obbligatorio anche in questo caso, come per lo smoking;
- I Pantaloni: affusolati, senza risvolto, neri e con pince rivolte verso l’interno. La particolarità è data da due strisce di seta o raso (detti “galloni”) che decorano l’esterno della gamba;
- Le scarpe: vanno bene di vernice, l’importante è che siano di colore nero.
- Roberta Torresan Wedding Planner & Designer