Wedding Dog Sitter, Elisa Guidarelli: “Il tuo cane alle nozze? É l’ospite d’onore”

Avere il proprio cane durante il “Sì” più bello della vostra vita? Si può, ma serve un professionista: il Wedding Dog Sitter. Abbiamo intervistato l’ideatrice di questo servizio, Elisa Guidarelli, che ha trasformato una necessità in un lavoro ricco di successi con oltre 600 matrimoni in 9 anni di attività.


wedding dog sitter

“Professione Wedding Dog Sitter”. Elisa, siamo curiosi di sapere com’è iniziato tutto. Possiamo dire che ti sei inventata una professione vera e propria?

“Sì, mi sono inventata una professione (ride, ndr). La mia passione viene da lontano: ho sempre avuto a che fare con gli animali fin da piccola. Ho avuto un’infanzia un po’ particolare in barca a vela in giro sull’Oceano Indiano, dai 6 ai 12 anni. I miei genitori erano due pazzi. Mio papà aveva un’impresa di costruzioni a Roma: un giorno ha venduto tutto e ha deciso di viaggiare senza una meta per tutto l’oceano insieme a me e a mia madre. Avere un contatto diretto con la natura vera e incontaminata è pazzesco. Sono convinta che tutto questo mi abbia segnato molto legandomi molto agli animali, soprattutto”.

Nei tuoi sogni, però, c’era quello di fare la veterinaria.

“Sì, esatto. Purtroppo non era semplice iscriversi all’università in quel periodo. Per cui, quasi per gioco o per caso, mia mamma chiese al veterinario di famiglia se gli servisse un’aiutante. E così cominciò tutto. In poco tempo ebbi uno spazio tutto mio in ambulatorio in cui fare toilettature per cani. Avevo 18 anni e per 10 anni circa non feci altro che prendermi cura di loro”.

Poi, è arrivato il tuo matrimonio. Ma c’era un problema.

“Sì, non sapevo proprio a chi lasciare i miei adorati cani per il giorno delle mie nozze. Non c’era nessuno in grado di occuparsene. Mi ricordo che cercai su qualsiasi sito, ma non c’era nessuno che in Italia fornisse un servizio del genere. Allora mi sono detta: fermi tutti. Lo faccio io!”.

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Wedding Dog Sitter, Elisa Guidarelli: “Molti mi prendevano in giro, e invece…”

Da lì, ti è praticamente esplosa una bomba in mano. Hai aperto un blog, hai registrato il marchio e nei primi 9 anni di Wedding Dog Sitter hai registrato più di 600 matrimoni. 

“Sì, e sono state tantissime anche le interviste e l’interesse mediatico. SkyTg24, TG2, Vanity Fair e tante altre. Le persone erano curiosissime di conoscere questo servizio innovativo e assolutamente indispensabile per gli amanti dei nostri amici a 4 zampe. Il primo anno abbiamo registrato 20 matrimoni. E’ stato un vero successo, anche se molti all’inizio mi prendevano in giro… e invece”.

Elisa, raccontaci come funziona il servizio nella pratica.

“E’ molto più complesso di quanto sembri. C’è un metodo di lavoro specifico composto da diversi step.Per ottenere il risultato sperato, si lavora su una prima fase di analisi attraverso un colloquio telefonico. Compiliamo, insieme ai futuri sposi e padroni, delle schede comportamentali sul cane, un vero e proprio screening dall’inizio alla fine: da lì capiamo se può partecipare o meno”.

Come mai? Può capitare che un cane non possa partecipare a un matrimonio?

“Purtroppo sì. A volte ho dovuto dire di no (andando anche contro ai miei interessi), perché il cane non avrebbe vissuto bene in quel contesto lì. Molti cani non vivono serenamente situazioni di stress, di caos per problemi di carattere, di esperienze passate, eccetera. Ma il loro benessere viene prima di tutto”.

Se invece può partecipare, cosa succede?

“Se il cane può partecipare, gli sposi confermano il servizio e si parte. Il giorno del matrimonio arriviamo due\tre ore prima delle nozze. Conosciamo il cane per la prima volta quel giorno lì, attraverso un metodo di lavoro che ho inventato io. Costruiamo una relazione, avendo analizzato in anticipo il suo carattere e le sue esigenze, nonché ciò che ama fare attraverso le schede di cui vi parlavo prima. Punto tutto sull’empatia: noi siamo le persone che tolgono il cane da una situazione di stress, confusione e malessere. Stare in mezzo a decine di persone agitate dai preparativi di nozze non è assolutamente il massimo per noi essere umani, figuriamoci per i cani. Loro sono molto sensibili e percepiscono tutto”.

E durante le nozze?

“Seguiamo tutta la giornata in parallelo, siamo presenti e defilati allo stesso tempo. Ma è chiaro: per noi l’ospite d’onore è il cane. Gli sposi lo avranno soltanto nei momenti giusti”.

Puoi darci un’idea di prezzi e servizio offerto, nella pratica?

“Normalmente lavoriamo a giornata. Ho un team di 20 persone che lavora su tutto il territorio nazionale. Se va il team ha un costo, se vado io è diverso. Per scelta, mi occupo soltanto di un numero limitato di matrimoni, tra cui quelli vip o di imprenditori. Offriamo un servizio chiamato Diamond Experience, che include – tra le altre cose – Wedding Dog Limouisine, l’angolo Wedding Dog Lounge, cuscino e biscotti selezionati per le esigenze del cane, e tanto altro”.

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Offrite anche un servizio di Dog Photographer. Di cosa si tratta?

“Sono fotografi specializzati. Realizzano il servizio fotografico dal punto di vista del… cane! E’ veramente divertente e originale. Tra l’altro, le foto in generale sono la nostra garanzia per gli sposi. Sono certa che il mio metodo di lavoro funziona, ma posso solo garantirgli che il cane è felice mostrandoglielo dalle foto, con qualcosa di tangibile e vero”.

Elisa, prendiamo il caso di una coppia di sposi amanti degli animali. Perché – secondo te – non può mancare questo servizio a un matrimonio? 

“Non può mancare perché tra 20 anni – quando il piccolo cucciolo non ci sarà più – la sposa riguarderà l’album di nozze, e si emozionerà nel vedere chi l’aveva accompagnata nei momento più importanti della sua vita. Per una coppia di sposi è la cosa più bella. Il tuo cane è sempre con te, perché non dovrebbe essere presente anche nel giorno delle tue nozze? Tutte le persone importanti sono al matrimonio, lui non può mancare”.

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Elisa, cosa consiglieresti alle Wedding Planner con cui spesso collabori in merito a questo servizio?

“Certamente se la coppia ha un cane, la WP potrebbe proporre un servizio come questo. Si mostrerebbe agli sposi come una persona sensibile a una tematica per loro molto importante e, inoltre, si risolvono molti problemi logistici. Ho sentito di storie e tragedie assurde: alcuni sposi hanno addirittura perso il cane il giorno delle nozze! Ecco perché importante affidarsi sempre a chi il mestiere lo sa fare.  Ma fondamentale è saper collaborare con gli altri professionisti, favorendo il loro lavoro, supportandoli anche”.

Ultima domanda. In questo periodo di grande crisi sanitaria ed economica, l’industria del Wedding ne sta risentendo moltissimo. Come hai scelto di muoverti e cosa consiglieresti ad altri professionisti come te?

“In realtà, sono una voce fuori dal coro. Ho anche un’altra azienda e riesco a barcamenarmi tra le tue. Quest’anno avremmo dovuto avere 80 matrimoni, ma ne abbiamo fatti soltanto 25. Per l’anno prossimo, ho già 118 prenotazioni. Sicuramente è importante – per chi lavora nel Wedding –  impegnarsi molto sul marketing e sulla vendita. Il mio consiglio è di proporre sempre strategie e alterative, anche per aiutare gli sposi a distanza con consulenze e altre soluzioni”.

 

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