La casa degli sposi: le tre A dell’accoglienza secondo Elena Acconcia
Come deve essere la casa degli sposi? Come scegliere i colori giusti quando si è in due a dover far i conti? Oggi la parola sul blog di Roberta Torresan è la mia, quella di Elena Acconcia, architetto e fondatrice del marchio Architettura dei 5 sensi.
Care spose,
eccomi qui! Oggi, con questo primo articolo, inauguriamo insieme una nuova rubrica del blog “Un giorno una vita” della mia cara amica Roberta Torresan. La rubrica è dedicata interamente alla casa degli sposi e a tutto quello che ne concerne. Cercherò di offrirvi il mio punto di vista, invitandovi a scoprire il meraviglioso mondo dell’architettura dei 5 sensi, da me fondato. Prima, però, vorrei presentarmi. Dopo essermi laureata in Architettura al Politecnico di Milano, ho iniziato a lavorare realizzando case “bio” e occupando di ristrutturazioni di pregio, proponendo, fin da subito, il rapporto tra l’interno e l’esterno. Il mio obiettivo era (ed è ancora oggi) quello di creare un’armonia tra gli spazi e l’ambiente circostante, tra le persone e gli spazi.
Ecco perché, a un certo punto, ho capito che dovevo dare forma a questo mio modo di intere la progettualità. Così, ho fondato il mio marchio di progettazione, mettendo al primo posto un nuovo concetto di architettura e di educazione ambientale; un concetto profondo e che va oltre la semplice architettura, capace di sviluppare la consapevolezza del rapporto di ognuno di noi con l’ambiente e le sue caratteristiche. A questo si lega anche il programma di interior restyling, che propone un percorso di profonda analisi basata sulla psicoarchitettura e sui principi del Feng Shui.
L’interior restyling ha come principale obiettivo quello di garantire – attraverso fasi di analisi e di ricerca – i più elevati livelli di qualità di vita della persona nei suoi ambienti, sviluppando la consapevolezza che in ogni momento si può scegliere l’azione più adeguata al nostro benessere. In particolare, care spose, per l’IR ho richiesto la collaborazione di una persona che stimo molto, la psicoterapeuta Monica Amà dell’Accademia Italiana del Feng Shui.
Interior Restyling: il progetto con Monica Amà
Psicologa e psicoterapeuta, consulente e direttrice di Psico-Architettonica Feng Shui e formatrice dell’Accademia Italiana di Architettura Feng Shui. Madre, moglie e ricercatrice spirituale, Monica si occupa da quasi 20 anni di crescita personale ed accompagnamento elaborativo dei diversi processi interiori che scandiscono il vivere.
Da sempre sensibile alle tematiche dello “stare bene” e del “coraggio di essere felici”, Monica pone al centro del suo servizio l’accoglienza ed il riconoscimento profondo della persona, nei suoi bisogni, nelle sue relazioni, nelle sue paure e progettualità. Sostiene il potenziamento dei punti di forza dei pazienti, dei loro talenti e compiti evolutivi ed insieme propone la trasformazione degli aspetti di fragilità, resistenze e timori che rallentano la realizzazione dei propri sogni.
Per molti anni referente di reparti ospedalieri dedicati alle persone fragili, provate dalla malattia fisica e mentale, ma anche coordinatrice di realtà aziendali, Monica riconosce la potenza curativa dell’ambiente. Ambiente capace di accogliere e contenere le tante dinamiche di vita scandita dalla complessità dei rapporti umani, ma non solo. Monica unisce la sua competenza di terapeuta alla conoscenza e all’applicazione dell’architettura Feng Shui, divenendo fautrice di una innovativa chiave di lettura e riprogettazione degli ambienti abitativi (la casa degli sposi, reparti ospedalieri, realtà aziendali).
Nelle sue consulenze, accompagno i miei clienti alla scoperta delle loro più autentiche necessità, dei loro desideri, delle loro specifiche personalità abitative e della natura più profonda dei loro rapporti interpersonali. Il tutto depositato in modo più appagante, consapevole, armonico, funzionale e realizzativo di felicità nei loro spazi abitativi.
La casa degli sposi: “Quante sfumature di grigio, amore?”
Ma tornando alla casa degli sposi, voglio partire dal grigio per spiegare come arredare in maniera armonica. Sicuramente, dopo il matrimonio, sarà importante tirare fuori i propri colori, le proprie energie e verità affinché la casa si trasformi nello spazio di complicità, di verità e di mistero insieme. L’obiettivo sarà “rompere” quella schermatura del grigio, del molti schemi precostituiti che – in qualche modo – potrebbero bloccare o formalizzare la vita di coppia e della famiglia.
- Nero è assenza di colori;
- Bianco il loro insieme;
- Il grigio è l’unione di bianco e nero.
Nelle culture occidentali e orientali, bianco e nero hanno accezioni e significati diversi, complementari, quasi interscambiabili. Il grigio, invece, rappresenta sempre eleganza e discrezione. I pittori impressionisti, per esempio, hanno “spaccato il colore” per goderne ogni punta di tonalità, per trovare anche il grigio nelle loro ombre, nelle loro diverse intensità. Il grigio è un colore rassicurante, schermante, usato in ambienti dove è opportuno mantenere un certo atteggiamento, un certo rispetto, una certa omogeneità di comportamento.
La casa degli sposi sarà il risultato di finiture, materiali, colori e tessuti scelti in armonia tra loro. Non dimentichiamo mai l’obiettivo di arredare: non dobbiamo riempire la casa con oggetti di design o di buon gusto affermato a livello sociale o dalla moda del tempo. E’ certamente importante la qualità, ma ciò che promuovo come architetto è l’armonia delle persone che vivono o vivranno quegli spazi.
La casa degli sposi, inoltre, è luogo di rifugio dal mondo esterno, luogo di ricarica, di relax, di intimità. Per questo, scegliere solo il grigio in tutte le sue nuance (insieme al tortora, oggi molto in voga) può bloccare le emozioni, le energie, le novità. Il rischio è di omologarsi un po’ troppo a un comportamento formale. Piuttosto, meglio optare per il grigio come base, facendo emergere altre sfumature di colore. Giocate con la luce stando attenti alle varie ore del giorno e alle pareti su cui batte il sole. Scegliete tende velate di toni esatti che riflettano i colori di un tramonto. Vivete pienamente ogni momento nella vostra casa.
Rappresentare la passione con i colori
Il colore è energia. I colori possono essere inseriti in tantissimi complementi di arredo:
- coperte e lenzuola;
- cuscini;
- quadri;
- tele;
- carta da parati;
- tende;
- tappeti;
- pareti.
Una scelta che dovrà essere discreta ma efficace in ogni ambiente, al fine di trasmettere l’energia che quel colore ci comunica. Il mio consiglio per la casa degli sposi è di scegliere la tonalità in linea con le vostre esigenze, per rigenerarvi, rilassarvi o esprimere passione.
Ogni colore ha una sua forza attivante, per questo la scelta del colore giusto al posto giusto è molto importante per creare armonia in casa. La ricerca del colore non si basa su una tabella RAL o sui campioni, ma guarda alla lettura dei colori che ci portiamo dentro e alla possibilità di scelta di nuove esperienze.
La casa degli sposi: tutto perfetto, secondo chi?
Non esiste una regola assoluta, anzi. La persona cambia, la vita pure. E i colori, nonché le scelte fatte nell’arredamento in casa, possono subire lo stesso mutamento. Nel nostro lavoro ricerchiamo costantemente materiali, forme e combinazioni che permettano di vivere con emozione tutti i gesti quotidiani, perché è lì che si coglie la sfumatura della vita stessa.
Per questo motivo l’obiettivo delle nostre consulenze è fare in modo che la persona trovi modo e spazio per esprimere se stessa, come mai ha fatto prima. Chiaramente, si tiene conto della cultura, del gusto e della storia di ciascuna persona, sempre diversa e in continuo cambiamento.
La casa degli sposi: “Amore, sei sicuro che siamo soli?”
Ognuno di noi, infatti, porta con sé un enorme bagaglio culturale che, in certi casi, rischia letteralmente di sbarcare in casa senza la nostra consapevolezza. I due sposi – possibilmente persone adulte e consapevoli – possono essere accompagnati ad una rivisitazione dei propri stili ed elementi avuti fino a quel momento. Attraverso fasi di analisi, riusciamo a verificare se sono profondamente adeguati alla loro personalità, alla sua fase evolutiva e alle sue scelte.
Lo stile e il mood non sempre rappresentano in maniera adeguata la personalità di una persona o di una coppia (e di una futura famiglia, quindi). Attraverso la psicoarchitettura, aiutiamo le coppie a trovare insieme un progetto di armonia di forme, di elementi e di colori, di vera comunicazione. Viceversa, senza questo passaggio, si potrebbe correre il rischio di applicare elementi del proprio passato. Un esempio? Le scelte fatte dalla mamma, dalla nonna, eccetera. Spesso questo rappresenta una vera e propria intrusione e invasione di spazi da parte di un passato che è bene ricordare, ma non ripraticare. Un passato a cui guardare ma rinnovandosi con le novità che ciascuno può portare nel proprio presente.
Sfumature come delicatezze, come argomenti sussurrati ed eleganti
La combinazione di toni neutri, dal tortora ai molteplici grigi, fino ai bianchi, caldi o freddi, può essere la base rassicurante per un ambiente domestico. Combinazione capace anche di mettere in evidenza le infinite sfumature di colore e di energia di cui la casa può arricchirsi, mano a mano che la coppia la vive. Io e Monica siamo convinte che, applicando questa visione, vivere i gesti quotidiani potrà rivelarsi accattivante, stimolante e intrigante.
E il motivo è semplice: se guardiamo alla quotidianità con profondità, ci rendiamo conto di quanto possa essere intensa e mai banale. Chi vive con gusto ogni attimo della propria vita, capirà. Noi, dal canto nostro, accompagniamo i nostri clienti all’uso consapevole dei colori e delle loro sfumature, della luce e delle dimensioni, dalle proporzioni e delle funzionalità, il tutto in base alle relazioni e alla vita di ciascun abitante della casa. Intendiamo i colori come gli ingredienti della nostra vita, capaci di aiutarci ad esprimere e comprendere le nostre emozioni e quelle di chi amiamo.
Usiamo i colori per accendere le nostre energie, per creare situazioni di relax o di condivisione. A volte basta veramente poco per ritrovare la bellezza che ricercavamo: da un abito a un fiore, da una luce calda e un abito colorato. Basta poco per condividere l’amore sotto nuove forme; amore che porterà coppia alla condivisione degli spazi e delle abitudini più intime della nostra vita.
Ascolto e forza interiore
Il nostro percorso progettuale parte da una profonda analisi della persona: vogliamo conoscere le sue richieste, comprenderne le ragioni, le proiezioni e le speranze per il futuro. Per noi, il senso del progetto è la persona stessa. Vogliamo insegnarle a vivere bene nei suoi ambienti. Tutto sta nella giusta comunicazione e nella capacità di ascolto, nell’immedesimazione e nella non affermazione del proprio gusto in modo egoistico sull’altro.
Da qui nasce la complicità, la capacità di empatia verso l’altro ma anche verso se stessi. Ai nostri clienti vogliamo insegnare ad ascoltare e ad ascoltarsi: non siamo così prevedibili, se ci ascoltiamo, se ci osserviamo profondamente, se impariamo a non etichettarci dentro schemi che altri ci hanno imposto, saremmo capaci di raggiungere un equilibrio sano. Riusciremo, così, ad esprimere le nostre energie, i nostri gusti e usi dei colori nella casa degli sposi così come nell’abbigliamento.
Le tre A: Accoglienza, Armonia, Amore
Mi piace concludere con le cosiddette “tre A”: l’Accoglienza, l’Armonia e l’Amore, immancabili nella casa degli sposi. Innanzitutto, è importante ricordare di occupare degli spazi non per sopravvivere, ma per la scelta coraggiosa di accogliere, di condividere e di amare creando armonia. Il tutto, oltre le proprie difficoltà e limiti, oltre se stessi.
Tutto ciò porterà a una scelta di positività, di affermazione di sé. Imparerete a non esercitare alcuna forza o potere verso l’altro, a favore della condivisione e della piacevolezza. Tra tutti i colori, oltre alla piacevolezza di farsi stupire dal sentimento dell’altro, possiamo stupire l’altro con il sorriso che, se calibrato con la giusta energia, diventa un indispensabile accessorio capace di arredare e riempire lo spazio più di qualsiasi altro oggetto.