L’architettura dei 5 sensi per la casa degli sposi: Elena Acconcia @ #MeetThePlanner
Avete mai sentito parlare di architettura dei 5 sensi? E in che modo può essere applicata alla casa degli sposi? L’ho chiesto a colei che ha inventato questa nuova filosofia progettuale, l’architetto Elena Acconcia, in occasione del nostro appuntamento settimanale #MeetThePlanner in diretta LIVE su FB e IG.
Care spose,
cosa sarà mai questa architettura dei 5 sensi? E come applicarla nella progettazione della casa degli sposi? So già a cosa state pensando… e la camera da letto? Come la dipingo, e come l’arredo? L’ho chiesto ad un’esperta del settore, colei cha ha fondato il marchio A5S_Educational Art_Green Building, per progettare l’habitat umano e urbano attraverso lo sviluppo dei cinque sensi. E’ tramite loro, i nostri sensi – infatti – che miglioriamo il contesto in cui viviamo, il rapporto con l’ambiente che ci accoglie e che accogliamo.
Ma da dove nasce questo progetto? “L’architettura dei 5 sensi è nata dal mio cuore – mi racconta Elena durante la diretta -. Ho la passione di creare situazioni in cui la persona sta bene. I cinque sensi sono strumenti fondamentali attraverso cui la persona può risvegliarsi e stare bene”. Un po’ come quello che è successo a Elena stessa. “A un certo punto della mia vita mi sono svegliata – racconta – e ho capito che la mia strada era questa”.
E, in effetti, la correlazione tra l’ambiente e la persona è davvero tanto forte. In primis io stessa, care spose, mi rendo conto di come sia importante scegliere e progettare una casa in cui sentirsi a proprio agio, anche quando si è in coppia, soprattutto quando si è in coppia.
L’architettura dei 5 sensi: la persona sempre “al centro”
Dunque, al centro dell’architettura dei 5 sensi c’è solo una cosa: la persona. “E’ il fulcro dell’intero progetto. E’ da lì che parte tutto”. Elena lavora a questo progetto da tanto e ci ha pure scritto un libro (che trovate qui), strutturando un’idea che parte proprio dalla persona e, dunque, dalle sue emozioni. “La persona merita un’organicità nella sua casa – racconta -. Io lavoro per trovare insieme ai clienti le soluzioni migliori”.
Soluzioni che però, nel tempo, sono soggette a cambiamento. Così come noi esseri umani cambiamo. E anche la nostra casa deve seguirci in questo percorso di cambiamento, crescita, mutazione. “Quando i clienti mi dicono ‘questa è la casa della mia vita’ io dico subito che non è così – spiega Elena -. La casa si evolve con le persone che la vivono. Tutta cambia, nulla è stabile nel tempo. La casa deve essere flessibile, rinnovabile”.
Ecco perché nel suo programma Elena ha inserito anche una collaborazione con la psicoterapeuta Monica Amà. “Lo studio della persona va nel profondo, la psicoarchitettura ci permette di trovare i tessuti, i colori, i colori e la luce giusti. E’ giusto che il cliente sappia che si va oltre al semplice studio architettonico degli spazi”. A completare il progetto di Elena, anche il concetto primario di educazione ambientale, oggi indispensabile in tutti i campi. “L’ambiente dà delle reattività alla persona, e la persona influenza l’ambiente contemporaneamente. Se partiamo e consideriamo questo assunto, questa consapevolezza, ci rendiamo subito conto di come si può agire a favore dell’ambiente stesso e di noi stessi”.
L’architettura dei 5 sensi: la casa evolve insieme a noi
Una casa che deve rappresentarci, anche se si è in due a sceglierla. Soprattutto in quel caso, direi io. “La casa si evolve insieme a noi – continua Elena – dai colori ai tappeti, la casa deve rappresentare la coppia che cambia e cresce, che fa anche errori”. Tutto parte dall’analisi dei singoli e poi della coppia: si approfondisce il bagaglio culturale che ciascun elemento della coppia porta con sé. “Anche nella coppia, questo processo viene fatto insieme. Così come si decide di sposarsi e di andare a vivere insieme, anche la casa rappresenta quel momento di continua ricerca di soluzioni ottime per entrambi, ma mutevoli”.
Ma come riconoscere il colore giusto per la nostra persona (nonché per la coppia)? Indubbiamente, si scende a compromessi. Compromessi che, però, Elena definisce “soluzioni”. “Bisogna sempre trovare un equilibrio, anche la casa deve esprimere questo concetto. Il marito non deve mai dire ‘per me va bene tutto, fai tu’. Si sceglie insieme e si trovano soluzioni valide per entrambi”.
Dunque, vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei colori più gettonati:
- Il grigio: è il colore-non colore. Nasce da una serie di sfumature tra il bianco e il nero. E’ l’ombra della casa, l’assenza di luce. Il consiglio è accostare sempre il grigio al colore, per farlo risaltare. Da evitare: tutto grigio (o tutto tortora).
- Il blu, l’indaco, il violetto: indicano il relax;
- Il rosso: sì se vogliamo accendere qualcosa, ma senza esagerare. Meglio puntare su elementi “mobili” come tende o altro, in quantità e tonalità adeguate; perfetto se accostato ad altri colori della terra, più chiari o più scuri, comunque attenuanti;
- Il bianco: abbagliante, perfetto se abbina a colori assorbenti come rosso o verde o una semplice pianta. Il rischio di scegliere il “total White” è uguale a quello che si corre scegliendo il grigio o il tortora: l’omologazione. La persona è piena di sfumature e le emozioni devono esprimersi in casa.
- No a unico coloro per intere stanze: può risultare pesante e non stimolante.
La camera da letto
E la camera da letto? Qui il rosso può aiutare, così come altri colori “forti” e decisi. Ma non dimentichiamo, care spose, che nella camera da letto bisogna anche dormire. Cerchiamo sempre, dunque, soluzioni – per dirla come Elena – che portino all’equilibrio. Così come nella coppia si cerca una compensazione, anche nello studio architettonico della casa si seguirà questo principio. “Tutte le coppie cercano una compensazione – conclude Elena -. Nel mio compagno\compagna trovo sempre quello che mi manca. Così nella casa: un colore, un materiale è una scelta da fare insieme, una compensazione che si trasforma in una condivisione”.
Puntate sempre su un colore, un materiale che possa darvi l’energia che ci serve in quel momento…